Ciao Amico! Bentornato in EcaTeta.it In questo blog-post parleremo di qualcosa di davvero interessante e utile, qualcosa che ti tocca o ti toccherà da vicino: tutto quello che devi sapere su Busta Paga e TFR.
Tutto come sempre: spiegazione semplice, chiara e utile. Cercherò in particolare di non lasciare in ombra alcune frasi più “tecniche”, così da facilitarti la comprensione.
Hai 5 minuti veri? Let’s start! 😉
Poche righe per dirti il perché
Purtroppo non so se lavori o meno, ma sono sicuro che lo farai in futuro.
Non è quindi una decisione da prendere quella di entrare o meno in contatto con una busta paga e con il TFR. Semplicemente è così, basta essere consapevoli.
Scopriamo insieme questo documento strano, pieno, ma che nasconde tante curiosità.
La Busta Paga
La busta paga è il documento obbligatorio che ricevi/riceverai ogni mese dove sono indicate la retribuzione, le ritenute fiscali e quelle previdenziali. E’ praticamente un riassunto compatto del rapporto tra lavoratore e datore di lavoro, Stati ed Enti Previdenziali (INPS, INAIL).
Questo è ciò che ti troverai di fronte:
Voglio essere sincero con te.
Quando l’ho visto la prima volta non mi sembrava per niente utile.
Mi chiedevo: “Perché tutta questa difficoltà per sapere quanti soldi ricevo ogni mese?”
Mi sembrava come in penombra, ostico, un mucchio di numeri.
Poi ho fatto un passo indietro e ho pensato: “Se l’avranno fatto così ci sarà un motivo, aspettiamo a criticare prima di sapere.”
Alla fine ci ho passato diverse ore e mi sono divertito nel capirci qualcosa in più.
Vorrei cercare di condividerti questa sensazione.
Comincio con il correggermi.
La busta paga è un mucchio di dati sì, ma molto ordinato.
Praticamente hai tutta la tua vita lavorativa di un mese scritta in modo strutturato e algoritmico.
Not bad, really.
Come vedi ho diviso il documento in tre parti.
La Testata: i dati che immagini
Cosa c’è in un’intestazione di una lettera?
E all’inizio del foglio di ogni verifica a scuola?
Esatto, il tuo nome e cognome. Anche per la busta paga è la stessa cosa, ma con qualcosa in più.
Questa prima parte è un po’ come un’introduzione precisa e diretta.
Una presa di coscienza.
Sono segnati il mese di retribuzione, i tuoi dati e i dati del tuo datore di lavoro, nonchè i dati contrattuali quali, ad esempio, l’anzianità, la qualifica e il livello del tuo lavoro, lo stato del contratto e il tipo di Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro (CCNL).
Di quest’ultima sigla, che forse fino ad ora non avevi mai sentito, non ti preoccupare.
Ti basti sapere che ogni contratto di lavoro si poggia su condizioni stabilite da altri contratti “più generali” accordati tra le organizzazioni che rappresentano i dipendenti e quelle che rappresentano i lavoratori. Per questo blog-post non è fondamentale, ma approfondiremo l’argomento in uno dei prossimi. Stay tuned!
Nell’ultima riga della testata trovi l’elenco delle retribuzioni. La prima che vedi a sinistra è la paga base, stabilita proprio dal CCNL. Poi vedrai la contingenza cioè un’indennità per compensare le perdite del potere d’acquisto, mentre gli altri elementi (rimborsi, minimi, terzo elemento) derivano da accordi contrattuali.
Per questa parte è tutto. Facile no?
Il Corpo: bello e pulito
E’ la parte che occupa più spazio, vediamo se ne vale la pena.
La parte alta è occupata dalle ferie e i permessi: maturati, goduti e residui.
La differenza? Le ferie sono espresse in giorni, i permessi in ore.
Quando non sai se puoi andare in vacanza, dagli un occhio. 😉
Bene! Da qui, fino alla fine di questa sezione, ci sono i numeri che ti renderanno soddisfatto del mese passato a lavoro.
Una riga è occupata per ricordarti i giorni e le ore lavorate seguite affianco dalla retribuzione mensile e giornaliera che ti spetta.
La parte sotto, che è proprio il centro del documento, troverai le voci paga cioè la retribuzione ordinaria, gli straordinari, i premi di produzioni, le festività e altre voci più specifiche. Ogni voce è correlata dalla sua unità di misura, quantità e paga base.
Come l’intuito (più che la matematica in questo caso) ci insegna:
Quanità X Paga Base = Competenze
Somma di tutte le Competenze = Retribuzione Lorda
La retribuzione lorda che cos’è? E’ la retribuzione prima delle tasse.
Insomma festeggia ma non troppo, aspetta di conoscere la retribuzione netta!
Il Piede: la parte che conosci di meno!
Se torni a vedere l’immagine, noterai che vicino alle competenze, nel corpo, ci sono delle colonne con degli asterischi. Bene, le voci con l’asterisco nella colonna C, sommate, formano la base per il calcolo dei contributi INPS.
Nella prima parte a sinistra viene anche indicata l’aliquota (un dato percentuale) per il calcolo di questi contributi e il loro conseguente totale.
Se non sai cos’è l’INPS e cosa sono i contributi sappi che sono per il tuo futuro più prossimo, in particolare per la tua pensione. Se vorresti un approfondimento, scrivilo qui in DM sulla pagina della Community!
Accanto a questi contributi c’è il TFR: il Trattamento di Fine Rapporto. Non lo conosci vero?
E’ un argomento super interessante. Se vuoi ne parlo qui sotto, clicca sul link!
TFR: “perché non lo sapevo?”
Il Trattamento di fine Rapporto è una somma di denaro che compete al lavoratore subordinato al termine del rapporto di lavoro. Tradotto? Mentre stai lavorando per un’azienda ogni anno accumuli una somma che, una volta che te ne andrai, ti verrà restituita.
E’ quello che spesso senti nominare con il nome di “Liquidazione“.
Le cose interessanti sono due: il calcolo del TFR e la gestione di questa somma.
Tranquilla/o, il calcolo non ti compete direttamente, non dovrai usare nessuna calcolatrice. Ma almeno quando ti parleranno di Tfr e avrai dei dubbi saprai cosa fare, non navigherai a vuoto.
Il calcolo più strano che tu abbia mai visto
Il calcolo del Tfr a me piace paragonarlo ad una ricetta, come quella del ciambellone della nonna.
Cambiano solo gli ingredienti e, forse, il risultato finale. Forse (faccina).
Ci sei? Andiamo!
Prendi la retribuzione annua e la dividi per 13,5 (un valore a cavallo tra la tredicesima e la quattordicesima). Fatto?
Hai ottenuto il primo composto per il dolce, è il TFR Lordo.
Prendi una teglia abbastanza grande, riprendi la retribuzione annua e calcola lo 0,5%. E’ il contributo INPS.
Ok, è arrivato il momento di calcolare quanta farina ci rimane. Facciamolo così: TFR Lordo – Contributo INPS = Tfr Netto.
La cosa bella del ciambellone è che in forno si gonfia, si rivaluta. Infatti, ogni 31 dicembre il TFR fa la stessa cosa, cioè si rivaluta (sfrutta l’interesse composto)!
Il merito è tutto della bustina di lievito che è l’inflazione calcolata dall’ISTAT ogni anno.
La rivalutazione si calcola così: (Tfr maturato fino alla fine dell’anno precedente) x (1,5% + 0,75%dell’inflazione).
E indovina? Anche la rivalutazione è tassata, 17%!
Calcoliamo la rivalutazione netta (cioè a sottraiamo le imposte) e aggiungiamola al Tfr Netto mescolando lentamente, dal basso verso l’alto.
Bene, abbiamo ottenuto il composto omogeneo che cercavamo, il Tfr di quest’anno!
Siamo alla fine, mettiamo in forno e aspettiamo.😄
Come lo gestiamo il TFR?
La scelta è tra: tenerlo in azienda, cioè non fare niente sostanzialmente, o utilizzarlo come fondo pensionistico.
Se scegli la prima opzione pagherai tasse più alte, ma avrai a disposizione la somma al termine del rapporto lavorativo. Il rendimento è quelle dato dalla rivalutazione!
Il fondo pensionistico invece ti consente di accedere alla somma di denaro solamente arrivati alla pensione, pagando però tasse più basse. Il rendimento negli anni sarà variabile in base alla gestione del fondo (In questo caso stai in un certo senso investendo i tuoi soldi, sia chiaro).
Ma quando farò questa scelta? All’inizio della tua attività lavorativa dovrai scegliere come gestire il tuo TFR.
Cosa fare? Non sarò di certo io a dirtelo.
A me importa che tu abbia gli strumenti per capire l’economia che ti circonda, di cui hai bisogno. E cerco di farlo nel modo migliore possibile. Le scelte spettano a te. 😉
La parte al di sotto di questa è la parte più dolorosa, quella dell’IRPEF.
L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche e viene calcolata partendo proprio dal numero che si ottiene sottraendo dalla retribuzione lorda i contributi Inps. Sempre in questa sezione troverai l’Irpef relativa al mese corrente e all’anno corrente.
L’ultima riga è l’ultimo scatto per tagliare il traguardo.
Dalle totale delle competenze sottraiamo il totale dei contributi Inps e dell’Irpef e otteniamo la tanto attesa retribuzione netta!
Bene, siamo giunti alla fine di questo documento.
Come ti è parso?
Credo che adesso quel documento che prima era scuro e cupo sia ora chiaro e luminoso.
La busta paga e il TFR sono veramente importanti.
Ora potrai renderti conto in un batter d’occhio della tua situazione e hai capito cosa significano alcuni termini strani e sigle ambigue.
Se qualcosa ancora ti sfugge, scrivilo alla Community in DM su Instagram!
Parlane con i tuoi amici! Conoscono la busta paga e il TFR?
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Ma, aspetta, gli altri li hai già letti tutti? Puoi rimediare qui! 😎
Alla prossima! 👋
Fonti:
Video YT Leonardo Pinna
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TFR
Busta Paga
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