Ciao amico! Bentornato sul blog di EcaTeta.it.
Come già anticipato dal titolo, in questo blog-post ci dedicheremo e approfondiremo 4 differenze basilari da conoscere, per un primo approccio all’economia reale.
Questi concetti elementari spesso vengono trascurati perché, molte delle volte, dati per scontati.
Al contrario invece, dovrebbero essere il punto di partenza su cui fondare la propria conoscenza economica.
Ci sono molte differenze da poter analizzare, ma tra queste reputo siano quattro le più rilevanti, poiché maggiormente riscontrabili nella vita di tutti i giorni, sia lavorativa che non.
Sarà un blog-post dettagliato, pulito e molto utile, seppur lungo.
Concediti 5 minuti di tempo, sarà divertente e rilassante.
Per facilitarti la lettura, ti lascio qui il menu per saltare da un argomento all’altro qualora alcuni ti siano già chiari 😉.
Troverai il menu anche alla fine di ogni argomento, spero apprezerai.
Menu
Inflazione o Deflazione?
Società di Persone o Società di Capitali?
Bilancio o Business Plan?
1 – Tassa Vs Imposta
Avrai sicuramente sentito pronunciare queste parole. Ho scelto questa differenza anche perchè sono espressioni che quotidianamente ti troverai ad affrontare.
Infatti, che tu sia un dipendente pubblico, privato, uno studente, un disoccupato non sarai esente dal pagare questi tributi da versare nelle casse dello stato (a breve saprai anche il perché, buona lettura 😄).
Se ancora non sai come gestire le tue spese, sul blog c’è un post a riguardo!
Detto ciò, è importante che tu conosca e comprenda la reale differenza tra le due terminologie, in modo tale da essere consapevole e preparato a riguardo.
Questi due vocaboli spesso vengono associati tra loro e considerati sinonimi quando invece presentano una divergenza sostanziale.
Ti sei mai chiesto perché lo stato ha necessità di entrate di denaro?
Lo stato ha bisogno di introiti per far fronte alle sue finalità, quali principalmente spesa pubblica, intervento diretto nell’economia e garanzia di accesso ai servizi essenziali per il cittadino (scuola, sanità ecc.). Queste entrate provengono principalmente da strumenti come tasse e imposte.
Tasse
Le tasse corrispondono a una somma di denaro che i cittadini versano allo stato per il godimento di servizi che sono ben identificabili.
Si parla in questo caso di spese divisibili, ciò vuol dire che attraverso quelle spese è determinabile quale sia il servizio erogato alla collettività.
L’esempio più lampante è la TARI (tassa sui rifiuti), la quale prevede un esborso in cambio del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Altri classici casi di tasse sono quelle scolastiche oppure quelle sull’occupazione del suolo pubblico.
Attento a questa differenza, cerchiamo di non fare confusione!
Tassa Vs Tariffa
La tariffa è una somma di denaro versata dall’utente per poter usufruire di determinati servizi pubblici quali, per esempio, forniture di gas, luce, acqua, servizio telefonico. Ci troviamo di fronte a delle tariffe stabilite per via contrattuale e non per via legale. La tassa invece è un tributo e, come tale, solo la legge lo può stabilire.
Imposte
Per imposta si intende un prelievo coattivo (obbligatorio ndr.) di ricchezza dai contribuenti che serve per finanziare servizi generali che sono a carico dello stato, ovvero la spesa pubblica.
Al contrario delle tasse, le imposte, sono spese indivisibili.
Le imposte sono nella Costituzione! Lo sapevi?
L’articolo 53 afferma che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragion della loro capacita produttiva” (Leggilo qui).
Le imposte sono dirette se colpiscono direttamente il patrimonio del cittadino, indirette se gravano su altri fattori quali consumi e scambi.
Ti nomino qualche sigla di imposte, così la prossima volta che le senti non rimarrai spiazzato. 😉
Eccone alcune: Iva, Imu, Irpef, Ires, Iri, Irap, Isos.
Le imposte appena elencate fanno tutte parte di quelle dirette, tranne l’Iva che è invece l’unica indiretta, poiché si parla di quantità scambiate.
Non preoccuparti di conoscerle ora, le approfondiremo prossimamente (rimani attivo qui!).
Ora hai chiara la differenza tra tasse e imposte?
Se hai qualche dubbio, parliamone!
Invia un messaggio alla pagina Instagram di EcaTeta e condividilo con la Community, sarà apprezzato sicuramente!
Menu
Tasse o Imposte?
Società di Persone o Società di Capitali?
Bilancio o Business Plan?
2 – Inflazione Vs Deflazione
Il successivo argomento da affrontare riguarda temi molto sentiti nell’ambito economico, ossia quelli di inflazione e deflazione. Concetti più generali rispetto a quelli elencati nel paragrafo precedente, ma che in ogni caso ti risulteranno familiari.
Pur essendo termini tecnici, sono comunque entrati da tempo nel linguaggio comune e quindi è opportuno approfondirne gli aspetti.
Hai mai, almeno una volta, sentito parlare di crescita o riduzione costante dei prezzi?
Avrai, allora, già intuito di cosa trattano indicatori come inflazione o deflazione. Cerchiamo di diventare consapevoli, proseguiamo!
Inflazione
Per inflazione si intende un incremento generalizzato e costante dei prezzi di beni e servizi, che determina una riduzione del potere d’acquisto della moneta.
Tranquillo, provo a spiegarmi meglio.
In un’economia di mercato, i prezzi di beni e servizi possono variare in ogni momento. Quando si verifica l’inflazione (e questa aumenta), un unità di moneta ti consentirà di acquistare una minore quantità di beni e servizi rispetto a prima.
Un esempio per chiarire e fermare il concetto.
Supponiamo che tempo fa con tre euro avresti potuto comprare tre pagnotte di pane ed ora, con gli stessi tre euro, ne puoi prendere solamente due. Questa variazione è dovuta all’aumento dei prezzi, cioè all’inflazione!
Per questo si parla di perdita di potere d’acquisto.
Le cause dell’inflazione: non rimanere in superficie
Ne esistoni molteplici, ma non ci interessano tutte ovviamente. Andiamo al sodo, al concreto, senza troppi preamboli.
Quattro, super veloci 👇
- Cause endogene/esogene.
Hanno origine da fenomeni derivanti dall’interno/dall’esterno del paese. (ad esempio da paesi con cui si hanno legami economici).
- Aumento della domanda
Quando quest’ultima cresce più rapidamente dell’offerta, i prezzi di conseguenza crescono. (Se non lo comprendi a pieno non preoccuparti, si tratta della legge della domanda e dell’offerta!) Di solito questo si verifica nelle economie in crescita.
- L’aumento dei costi
Solitamente infatti un aumento dei costi di produzione che le imprese devono sostenere, comporta un incremento dei prezzi da parte dell’azienda stessa. Questo perché, cosi facendo, si mantengono i propri margini di profitto.
- Politica monetaria di uno stato
Difatti se c’è troppa offerta di moneta in circolo, si viene a creare un deprezzamento della moneta stessa. Il risultato è che i prezzi di tutti i beni e servizi crescono, poiché il denaro ha perso di valore.
E le conseguenze di tutto questo?
Spesso si commette l’errore di considerare l’inflazione un termine avente un significato prettamente negativo.
In realtà alcuni economisti hanno affermato che un fenomeno del genere, se pur controllato, può avere dei risvolti positivi, soprattutto quando ci si trova a vivere in periodi di stasi economica.
Tracciamo una linea generale tra avvantaggiati e non.
Sicuramente i debitori sono favoriti a discapito dei creditori, questo perché ogni euro risparmiato varrà meno in futuro. Per questo i debiti che si dovranno regolare in un successivo periodo varranno meno, dato che è diminuito il valore della moneta.
Anche le esportazioni vengono favorite perché gli importatori, provenienti da altre nazioni, possono acquistare prodotti a prezzi più bassi. Tutto il contrario invece per le importazioni, le quali saranno più costose.
Hai chiaro cos’è l’inflazione?
Proseguiamo per capire la differenza con il concetto opposto, la deflazione!
Deflazione
Con questo termine si intende un prolungato calo dei prezzi, di solito accompagnata da una brusca riduzione della produzione.
La deflazione è considerata un fenomeno con accezione negativa perché comunemente indica una fase di recessione economica.
È un circolo vizioso! Ti spiego in breve.
Questo avvenimento è innescato principalmente da una forte riduzione della domanda, dovuta da una crisi economica. Essendo l’offerta superiore alla domanda le imprese, per incentivare l’acquisto, saranno costrette ad abbassare i prezzi delle proprie merci. Con la diminuzione dei livelli di produzione si verificherà un incremento della disoccupazione. Questa, di conseguenza, farà circolare meno denaro e via di nuovo da capo.
Ti sembrerà strano, e un po’ scollegato dalla realtà di tutti i giorni. Non è cosi! Questo è ciò che regola a quanto comprerai il tuo prossimo smartphone o paio di scarpe.
È incisivo, convolgente e, lasciatemelo dire, molto affascinante 😍.
Ricorda, però, che anche la deflazione può essere considerata positiva.
È il circolo di prima, ma al contrario 😂.
Se è determinata da un incremento della produzione che è maggiore rispetto alla crescita dei salari, la frittata è fatta.
Ma… c’è un ma.
Questa seconda visione (positiva) è più una situazione teorica che pratica, ossia meno riscontrabile nella realtà. Normalmente infatti, l’origine della deflazione è da cercare nel calo della domanda.
Un fatto storico da poter approfondire
Uno dei casi più tipici e recenti di deflazione è sicuramente quello avvenuto in Giappone tra l’inizio degli anni Novanta e i primi anni Duemila.
In quel lasso di tempo scoppiò una speculazione immobiliare e finanziaria che fece crollare la domanda; la banca nazionale tentò invano di arginare i danni. Da allora quel periodo venne ridenominato “Decennio perduto del Giappone”.
Riassumendo, ricordati che un’economia forte e sviluppata tendenzialmente ha un mercato che produce un leggero aumento dei prezzi. Se ascolti o leggi notizie di situazioni con inflazione eccessiva o deflazione sai di trovarti in periodi problematici per l’economia.
Facile vero?
Passiamo alla prossima differenza da conoscere, oppure salta da un’altra parte con il menù qui sotto!
Menu
Tasse o Imposte?
Inflazione o Deflazione?
Bilancio o Business Plan?
3 – Società di persone Vs Società di capitali
Differenza che ti tornerà utile se ancora non lavori, utilissima se già lo fai. Partiamo!
Ti è mai capitato di visitare, o di avere a che fare con un’azienda?
Hai in mente di avviare una startup o una qualsiasi attività imprenditoriale ma non sai che tipologia di forma giuridica dare alla tua impresa?
Si, se te lo stai chiedendo, sarà proprio questo l’argomento che andremo a trattare. 😉
La scelta di quale forma societaria adottare, infatti , è determinante perché condizionerà tutto l’assetto organizzativo, amministrativo e finanziario della neoimpresa.
Come sempre non esiste una risposta univoca, ogni situazione è diversa dall’altra e bisogna analizzare tutte le variabili, considerando che ,in base alla forma adottata, le conseguenze sono differenti
Diffida sempre da chi ti dà risposte certe in economia!
Società di Persone
Le società di persone sono definite tali in quanto l’elemento soggettivo, rappresentato dai soci, prevale rispetto al capitale. Sono quelle con queste sigle: Snc, Ss, Sas. Tali società non hanno personalità giuridica.
Tranquilla/o, è molto facile, le parole ingannano. Trust me 😉
Semplicemente non sono soggetti giuridici pienamente distinti dalle persone dei soci; si dice infatti che hanno un’autonomia patrimoniale imperfetta. In altre parole i soci rispondono ai debiti della società in modo illimitato e solidale.
“In modo illimitato e solidale? Ma che significa, io non studio economia!“
Keep calm and read more.
Illimitato significa che se l’impresa dovesse fallire e non ha più beni da pignorare ma ancora debiti da pagare, si va ad aggredire il capitale dei soci (se necessario si arriva perfino ad ipotecare la propria casa).
Detto bene, per responsabilità illimitata intendiamo che il socio risponde dei debiti della società con tutto il suo patrimonio.
Bello no?
Aggiungici anche che se i beni di un socio non sono sufficienti, la sua quota di debito dovrà essere pagata da tutti gli altri.
Non il massimo vero?
Lo so, ma questo si intende con solidale: il fatto che un socio risponde anche dei debiti contratti dagli altri soci.
Ora credo tu abbia capito l’importanza di questa differenza.
È conveniente?
Nei confronti di chi può essere rivolta?
Pro e contro super easy
Uno dei vantaggi per questa forma giuridica di impresa è il basso costo (anche per le imposte, ricordi?) dato che le spese di avvio sono modeste e non hanno capacità giuridica.
Non è previsto un capitale minimo di avviamento da parte dei soci.
Dall’altro verso della medaglia troviamo la responbilità illimitata e solidale.
Mi sembra più che consistente come svantaggio, non credi?
Questi tipi di società sono quindi rivolte ad attività che richiedono somme di denaro contenute, che non comportano elevati rischi, ma che allo stesso tempo non generano considerevoli utili.
Società di capitali
Le sigle che si riferiscono alle società di capitali sono: Srl, Spa, Sapa.
Al contrario delle precedenti per le società di capitali il capitale apportato nell’azienda prevale rispetto alla presenza dei soci.
Questa forma societaria è dotata di personalità giuridica, cioè è trattata come soggetto pienamente distinto dalle persone dei soci.
Come se avesse vita propria, qualcuno a cui potersi rivolgere direttamente. In questo caso si parla di perfetta autonomia patrimoniale; con ciò si intende che il patrimonio societario è del tutto autonomo dal quello degli amministratori.
La cosa bella è che in caso di eventuali debiti dell’azienda i creditori possono rivalersi solo sul patrimonio della società e non su quello dei singoli membri che rimane intoccabile. I loro soci infatti beneficiano della responsabilità limitata; questo sta a significare che nel caso in cui la società non possa far fronte alle insolvenze (debiti non pagati), i soci non ne rispondono con il patrimonio personale ma con le quote da ciascuno conferite (capitale di rischio).
Pro e contro super super easy
Il vantaggio principale è appunto dato dal fatto che in caso di fallimento è la società a fallire e non i soci.
Un altro fattore a favore della società di capitali è quello di poter cambiare l’assetto societario in qualsiasi momento in relazione ai mutamenti e alle esigenze economiche.
Tra gli svantaggi troviamo costi più elevati sia per la gestione che per il conferimento del capitale iniziale. Inoltre rispetto alla società di persone si vanno a pagare più imposte. Alcuni esempi sono l’IRAP, IRES (ancora imposte!).
Queste tipologie societarie sono adatte alle medio-grandi imprese, le quali comportano un più alto grado di rischio e investimenti più elevati, ma, se gestite bene, possono portare a ingenti profitti.
In definitiva avrai capito che costituire una società è un passaggio molto importante e tutto sta nel capire che tipo di attività si vuole organizzare e soprattutto quanto e come si vuole investire.
Siamo all’ultima differenza da conoscere in economia!
Alla fine avrai chiare molte più cose della vita di tutti i giorni che prima erano in ombra, senza significato.
Menu
Tasse o Imposte?
Inflazione o Deflazione?
Società di Persone o Società di Capitali?
4 – Bilancio Vs Business Plan
Per creare e gestire un impresa o una startup, sono necessarie alcune competenze economiche fondamentali sia per valutare la fattibilità di un’idea imprenditoriale, sia per garantire una corretta gestione dell’idea stessa.
Quale metodo seguire per farlo al meglio? 🤯
Budget e business plan costituiscono proprio strumenti utili per comprendere l’andamento di una neoimpresa o di una già attiva.
Attenzione però, questi termini non sono sinonimi! Anzi presentano delle differenze ben marcate.
Questo va ribadito perché, a volte, la poca conoscenza di questi due documenti potrebbe influenzare negativamente la pianificazione dell’azienda e addio risultati.
Innanzitutto, prima di confrontarli, occorre che tu abbia ben chiari gli aspetti principali di ciascun strumento.
Se vuoi saltare subito alla differenza tra i due non c’è problema, salta questo paragrafo!
Le definizioni più semplici e chiare possibili
Budget è il corrispettivo inglese di bilancio, chiamato anche budget di esercizio o bilancio di esercizio.
Cos’è? Uno strumento fondamentale per la programmazione e controllo degli obbiettivi economico-finanziari che si vogliono raggiungere.
Significa “far quadrare i conti”. E’ utilizzato per dare un punto di riferimento nella gestione aziendale nel corso dell’esercizio e per non lasciare l’impresa sola a se stessa.
Il Business Plan, invece, è il documento che riguarda tutte le strategie, gli obbiettivi e i mezzi necessari al raggiungimento di un progetto. È originato da un’idea, da un nuovo mercato in cui si entra oppure da una nuova esigenza richiesta dai clienti.
Permette di valutare se il progetto creato sia più o meno fattibile, elaborando strategie di marketing che verranno poi adottate. Tutto ciò anche per rendere queste idee appetibili a possibili investitori che vogliono contribuire con i propri finanziamenti.
Quello che ci interessa, la differenza
La principale differenza tra i due è la natura che li origina.
Il business plan punta all’innovazione, definisce le strategie per realizzarla e prevede sia i risultati economici che i costi da dover sostenere e fa riferimento quindi a costi e ricavi teorici.
Il budget contrariamente segue delle linee guida generali per perseguire obiettivi come la produttività dell’azienda. La pianificazione in questo caso si basa su dati analitici che fanno riferimento ai precedenti anni di attività, quindi si può elaborare un risultato finale che sia il più rappresentativo possibile della realtà.
Due differenze per capire ancora meglio questi documenti importanti.
Se dovessi andare a lavorare in un’azienda, cerca di darci un’occhio, puoi farti un’idea del loro stato e dei loro obiettivi.
Orizzonte Temporale
Il business plan ha un orizzonte temporale che è definito su un arco di tre anni, minimo.
Il budget invece viene solitamente predisposto per un periodo non superiore ai 12 mesi.
Verifica del documento
Nel budget la lettura è veloce e semplice, comparando il risultato finale con quello prefissato. Il breve arco temporale a cui il budget fa riferimento è un aiuto perché permette di verificare periodicamente i risultati ed intervenire nel caso ci fosse qualche inconveniente.
L’opposto è invece rappresentato dal business plan. La sua struttura complessa e i tempi di verifica lunghi rendono la gestione più difficile.
Ricapitolando le finalità di budget e business plan, che vengono spesso confuse, sono quindi di carattere preventivo-organizzativo per il primo strumento e di natura strategica per il secondo.
La fine del viaggio
Abbiamo fatto chiarezza riguardo alcune differenze da conoscere in economia che solitamente generano confusione e incertezza nelle persone a causa della scarsa conoscenza delle stesse.
Saper riconoscere quest’ultime infatti è utile al fine di non trovarsi impreparati nella vita di tutti i giorni.
Spero che questo blog-post ti sia stato utile.
Parlane con i tuoi amici e invitali a cliccare “segui” sulla pagina Instagram di EcaTeta.it!
Alla prossima settimana! 👋
Join!