Bentornati su Ecateta.it amici 🥰
Eccoci qui con il secondo di una lunga serie di approfondimenti 🥳
Oggi abbiamo deciso di parlarvi dei Neet, un fenomeno che dilaga e sta prendendo sempre più piede in Italia e in Europa.
Sai di cosa stiamo parlando?
Se la risposta è no non ti resta altro che continuare a leggere!
Cosa sono i Neet?
La parola Neet sta per Not in Education, Employment or Training.
Si riferisce perciò a quelle persone che, soprattutto in giovane età, non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale.
Per corso di formazione si intende una qualsiasi attività dalla frequentazione di un’università ai corsi messi a disposizione dalle regioni fino al semplice auto-apprendimento.
Parliamo di numeri
In Europa il fenomeno è in grande crescita: nel 2013, secondo i dati Eurostat, i neet hanno raggiunto quota 2,4 milioni, pari al 26 % dei giovani tra i 15 e i 29 anni (erano il 19% nel 2007: solo Bulgaria e Grecia presentano valori peggiori dei nostri).
In Italia coerentemente con la geografia della disoccupazione italiana, la percentuale più alta si osserva al Sud e nelle Isole (29.2%).
- La maggior parte dei Neet intervistati è celibe/nubile, ma esiste anche una quota rilevante di coniugati (quasi uno/a su cinque).
- La distribuzione rispetto al sesso evidenzia una generale prevalenza femminile. Spesso tra i Neet vi è un’alta percentuale di donne che escono dal mondo del lavoro e dallo studio per accudire i propri figli.
Proprio poco tempo fa abbiamo parlato del costo di essere donna!
Ormai sono talmente tanti che il termine sta smettendo di indicare una classe sociale e iniziando a identificare una ben definita condizione psicologica.
Non è tutto oro quel che luccica
Quante volte abbiamo pensato di mollare tutto o abbiamo sognato di non dover fare assolutamente nulla tutto il giorno? Personalmente ci ho pensato un sacco di volte, e a primo impatti ci potrebbe venire da dire:
“Cavolo sai quanto deve essere bella la loro vita?”
Non sempre è cosi, anzi.
Secondo recenti interviste i “non Neet” si dichiarano abbastanza o molto felici in misura di tre su quattro, tra i Neet il valore precipita: oltre uno su tre tra le donne e quasi uno su due tra gli uomini si dichiara per nulla o poco felice.
Risultati simili si osservano quando la domanda posta riguarda la fiducia nelle persone che le circondano e il livello di soddisfazione dei rapporti che hanno con le persone che li circondano
Ma come è nato questo fenomeno?
Sono innumerevoli e complesse le cause che hanno portato ad una cosi alta presenza di Neet, da fattori sociali che ad esempio portano la donna a credere di dover solo badare ai figli e alla casa a fattori culturali che non sono ancora stati effettivamente individuati e riconosciuti.
Però secondo la ricerca la causa fondamentale della condizione dei Neet sarebbe la dispersione scolastica, ovvero l’abbandono del percorso di studi prima di raggiungere un titolo o una formazione professionale. Secondo i dati dell’Unione Europea, in Italia gli early school leaver sono il 15 percento dei giovani, una persona su quattro tra gli intervistati.
Quando non interviene la dispersione scolastica, a incrementare le possibilità di finire tra i Neet sono esperienze di formazione scolastica negative, come bocciature o cambi di indirizzo, ma anche titoli di studio deboli.
A dimostrazione di come “l’ascensore sociale” italiano sia bloccato, i soggetti più a rischio sono proprio quelli i cui genitori possiedono titoli di studio bassi o, a loro volta, percorsi formativi non conclusi.
Forse una riforma scolastica potrebbe aiutare l’Italia a rientrare negli obbiettivi europei che vorrebbero vedere entro il 2025 la percentuale dei neet ridotta al 10%.
E tu? Cosa ne pensi della situazione della scuola italiana? Scrivicelo nei commenti! 👇
Come dare una mano?
Negli ultimi anni moltissime associazioni e aziende si stanno prendendo carico della situazione e creano iniziative rivolte proprio a queste persone, nel tentativo di farle rientrare nel mondo dell’istruzione e quello del lavoro.
Ad esempio già nel 2016 Tim si è impegnata con il progetto “Net for Neet” che ha come obiettivo quello di favorire lo sviluppo di competenze digitali, sia di base che avanzate. Anche Pratika Onlus ha attivato un progetto, il “NoNeet“, per contribuire a una ridefinizione della condizione dei giovani.
Sono moltissimi gli enti che si occupano dei neet, sul sito di Italianonprofit potete trovare la lista con il link diretto al singolo ente e le istruzioni su come partecipare attivamente e dare una mano anche senza donare.
Avevate mai sentito parlare dei Neet?
Eravate a conoscenza della grandezza del fenomeno? Questo è un argomento che ci riguarda molto da vicino e conoscerne entità e sviluppi può essere utile per combatterlo.
Come al solito non posso far altro che consigliarti di fare il primo passo e parlarne con i tuoi amici 🥰
A presto! 👋