Ciao amica/o, bentornato in EcaTeta.it, come stai?
Oggi vorrei spendere questi minuti per parlarti di un argomento importante, spesso non conosciuto, ma che personalmente reputo molto importante perché permette di avere una diversa prospettiva sul nostro mondo.
Ecco le forme di mercato spiegate bene in 5 minuti 😉.
Pronti, via!
Cos’è una forma di mercato?
Devi sapere che ogni settore produttivo (costituito costituito dalle imprese che producono e offrono sul mercato uno stesso prodotto) ha una sua struttura: alcuni la hanno più concentrata ed altri più frammentata.
Allargando lo sguardo e considerando tutti i settori produttivi possiamo considerare anche una struttura del mercato, che fa riferimento alle caratteristiche dell’offerta e della domanda di un determinato bene.
Per determinare questa struttura si prendono in considerazione alcune caratteristiche tra le quali: la libertà di entrata, la possibilità di differenziare i prodotti e la concentrazione dell’offerta (che banalmente significa quanti venditori sono presenti nel mercato).
Dalla struttura del settore e quella del mercato, la teoria economica identifica alcune forme “tipiche”.
“Ma a cosa serve studiare com’è fatto un mercato?”
Questo argomento è utile agli economisti per stabilire, ad esempio, se le imprese possono esercitare un potere di mercato, se cioè possono praticare prezzi che consentono loro di ottenere extra-profitti!
Ne sono 3, come i minuti che ci rimangono!
Il Monopolio
Sono sicuro che questa parola non ti è nuova.
Credo che tutti abbiamo una vaga idea di cosa sia il monopolio, ma cerchiamo di capirlo una volta per tutte.
Il monopolio è una forma di mercato caratterizzata da un’unica impresa che offre un prodotto sul mercato e, cosa da non sottovalutare, questo prodotto non ha sostituti.
Un’altra caratteristica importante è che l’ingresso di altre imprese nel mercato non è permesso.
Ovviamente l’impresa, unica sul mercato, conseguirà extra-profitti e sarà libera di stabilire la combinazione quantità-prezzo che ritiene più conveniente.
Qualche fantastico esempio
Se ti è mai capitato di comprare delle sigarette, sappi che quello del tabacco è un mercato di monopolio.
In particolare, la vendita di tabacchi è un monopolio per causa istituzionali (cioè deriva da normative o regolamenti).
Un altro monopolio che abbiamo sotto al naso tutti i giorni e non ce ne accorgiamo è quello legato alle autostrade: la concessione è data ad un’unica impresa e nessun’altra può competere (barriere all’entrata 😉).
Oligopolio
Simile, ma non uguale al precedente. Spesso confondiamo queste due forme di mercato che in realtà sono diverse e identificano due situazioni differenti.
Con oligopolio difatti intendiamo quella forma di mercato in cui sono presenti pochi produttori che possono offrire prodotti omogenei o differenziati (cioè prodotti simili o uguali).
Come ti immagini i rapporti tra queste imprese?
Esatto, molto collegati!
Infatti, un’altra caratteristica è la consapevolezza dell’interdipendenza: i risultati delle azioni di un’impresa dipendono anche dalle azioni dei concorrenti!
Per favorire la propria situazione, le imprese in questo caso spesso adottano un comportamento strategico volte proprio ad influenzare a proprio favore il comportamento delle altre aziende.
Ciò determina comportamenti più cooperativi che concorrenziali!
Gli accordi (collusione, cartello) e questo comportamento sono illegali in quasi tutti i paesi industriali avanzati nei quali esistono normative e autorità che hanno proprio come obiettivo principali di vietare queste forme di cooperazione.
In Italia nel 1990 è stata istituita l’Autorità garante della concorrenza e del mercato la quale ha, tra i suoi compiti, la prevenzione e la repressione di comportamenti volti a limitare o annullare la concorrenza sui mercati!
L’esempio più lampante che possiamo fare in questo caso è l’OPEC, il cartello dei principali Paesi produttori di petrolio!
Concorrenza Perfetta/Imperfetta
Entriamo per un attimo in un mondo ipotetico e supponiamo, almeno qui, che tutto sia perfetto.
In un mercato di concorrenza perfetta infatti, nulla è da considerarsi negativo.
Parliamo di un mercato con un elevato numero di acquirenti e venditori, un prodotto omogeneo (che può essere sostituito), una perfetta informazione (non ci sono comportamenti scorretti come nell’oligopolio) e nessuna barriera all’entrata.
L’impresa non può di certo influire sul prezzo, ma in un certo senso lo subisce. Questa condizione è detta di price-taker.
In più questa configurazione del mercato, nel lungo periodo, è considerata dagli economisti la condizione di massima efficienza.
Ma rimane tutto ipotetico .
“Tutto bello e interessante, ma qual è la forma di mercato che si vede più spesso?”
La maggior parte dei mercati reali si trova in una condizione di concorrenza imperfetta, una situazione intermedia tra gli estremi della concorrenza perfetta e del monopolio.
👉 Altre differenze in economia le puoi trovare qui!
Più nello specifico questa forma di mercato è caratterizzata dal fatto che vengono meno una o più delle condizioni che definiscono un mercato di concorrenza perfetta.
Per esempio nell’oligopolio viene meno l’ipotesi della grande numerosità di produttori e nella concorrenza monopolistica le imprese offrono prodotti differenziati, seppur ancora sostituibili.
Tempo scaduto! ⏰
Ecco spiegate bene le forme di mercato in 5 minuti.
Spero che questo breve blog-post ti sia stato d’aiuto nel comprendere questo aspetto economico del mondo che ci circonda.
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A presto! 👋