Ciao amica/o! Bentornato nel blog di EcaTeta.it, il posto dove in pochi minuti puoi approfondire un argomento che ti è utile nel quotidiano. Parliamo dell’economia che serve alla nostra età, come faremmo con degli amici appunto.
In questo blog-post parliamo di Borsa valori, ne hai mai sentito parlare?
Se hai qualche minuto ti racconto dalla A alla Z la #BorsaValori!
Quante volte ti è capitato di sentire in Tv: “Piazza Affari chiude in negativo”, oppure “il mercato continua a crescere, gli indici di Borsa sono positivi”. Se non è successo, non c’è problema.
Sarà tutto più chiaro tra un minuto 😉.
Start!
La Borsa non è altro che una società, come un negozio sotto casa. Sì, sicuramente più grande del tuo panettiere di fiducia, ma il concetto primitivo non è molto distante.
Nel prossime righe parleremo principalmente della Borsa valori italiana, dato che ci tocca più da vicino.
Partiamo con una definizione comprensibile: la Borsa Italiana è una società che si occupa di gestire gli scambi di strumenti finanziari quotati e di controllare l’operato di emittenti ed operatori finanziari.
Ti spiego qualche parola nel caso non sia chiara.
Strumenti finanziari = Azioni, Obbligazioni, Derivati ecc.
Operatori finanziari = Investitori private, Banche ecc. Insomma tutti coloro che comprano o vendono all’interno del mercato regolato dalla Borsa.
Capire il passato è una bella cosa
La prima cosa che mi sono chiesto quando ho studiato l’argomento per riportarlo qui per la Community è stato: “ma chi ha creato la Borsa?”.
Volevo capire da dove provenisse tutto questo sistema, quali esigenze hanno fatto scaturire la nascita di un sistema tanto complesso, quanto utile.
Perché “Borsa”?
Il termine “Borsa” deriva dalle riunioni per determinare il valore delle merci e delle valute che si tenevano a Bruges nel ‘300 e nel ‘400 presso il palazzo Ter Buerse, costruito dall’antica famiglia aristocratica Van der Bourse, che decorò l’ingresso del palazzo con il proprio simbolo araldico: tre borse.
Una storiella antica
Nel XVII si ebbe la diffusione della società per azioni (se non le conosci, non ti preoccupare, non sono importanti in questo momento) e si aprirono le prime Casa de Contratación a Siviglia, a Londra, Parigi e poi Amsterdam. In questo secolo l’attività borsistica ricevette un grande impulso dall’espansione dei traffici e dall’emissione di titoli pubblici.
Un accenno storico che personalmente non conoscevo e che vorrei segnalarvi è l’emissione della Bubble Act nel 1720.
Infatti, a seguito di una lunga serie di tracolli, in Inghilterra fu emanato questa legge che subordinava la creazione delle società per azioni esclusivamente al parlamento e proibiva ad esse di esercitare qualunque attività diversa da quelle indicate nello statuto.
E in Italia?
La prima borsa italiana nasce nel 1600 Venezia, 1775 Trieste, 1802 Roma, poi Milano nel 1808.
Attualmente la Borsa Italiana ha sede a Palazzo Mezzanotte a Piazza degli Affari (ecco il nome che spesso sentiamo senza capire! 😄).
Fun fact: nel 2007, però, la Borsa italiana si è fusa con quella di Londra e il centro operativo non si trova più a Piazza Affari ma nella capitale inglese.
Ok, ma come funziona?
Come abbiamo visto ci sono diverse Borse in giro per il mondo e tutto questo ha un vantaggio, quale?
Quello di poter accedere al mercato (di almeno una Borsa) 24 ore su 24. Questo grazie all’accavallamento degli orari di apertura dei differenti mercati borsistici internazionali.
Infatti i grandi centri finanziari mondiali sono otto e i loro orari di trading sono repertoriati in tre grandi sessioni: la sessione asiatica, la sessione europea e la sessione nord-americana.
Che compiti ha la Borsa?
La borsa decide: l’ammissione, la sospensione o l’espulsione di uno strumento finanziario quotato nel suo circuito.
Detto tra amici è molto più semplice di quel che sembra.
Ogni Borsa gestisce determinati strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di stato ecc.) che si dicono “quotati” in quella determinata Borsa.
La Borsa, che è una società, decide se quel determinato strumento può essere ammesso, se deve essere sospeso o espulso, cioè rimosso.
Esempio? Le azioni Fiat sono quotate anche nella Borsa valori Italiana che, quindi, a suo tempo ne ha deciso l’ammissione e ora ne decide l’eventuale sospensione o espulsione.
I motivi che regolano l’entrata in borsa di uno strumento finanziario o di una decisone della Borsa su di uno di questi sono molto vari e dipendono da molti fattori, primo tra tutti il tipo di strumento finanziario e a seguire molti altri.
E lo Stato non se ne occupa?
A livello pubblico, il mercato è “controllato” dalla Consob (Commissione nazionale per la società e la borsa).
La Consob è un’autorità amministrativa indipendente ed è l’organo di controllo del mercato finanziario italiano.
Se te lo stessi chiedendo, le autorità amministrative indipendenti sono istituzioni create dalla legge italiana per disciplinare specifici settori (principalmente economici) che necessitano di una regolamentazione particolarmente tecnica.
Ma di cosa si occupa questa autorità?
La Consob si occupa di regolamentare e vigilare sul mercato dei valori mobiliari, esercitando poteri di indagine, di ispezione e di autorizzazione, nonché sanzionatori.
Insomma, se qualche azienda fa cose non troppo legali o se ci sono truffe in atto se ne occupa la Consob che indaga e, nel caso, sanziona i colpevoli.
Entriamo e esploriamo l’appartamento
Facciamo finta di entrare virtualmente in Borsa e esplorare le stanze, scoprire cosa ospita questo appartamento.
Ogni “stanza” viene in realtà chiamata segmento.
Vediamone i principali:
- MTA: E’ il Mercato Telematico Azionario. La stanza è rivolta alla quotazione di imprese suddivise in base alla loro capitalizzazione (cioè quanto valgono).
Qui possiamo scambiare azioni, obbligazioni, diritti di opzione e altri strumenti! - MOT: E’ il Mercato Telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato. Il nome già dice tutto di questa stanza. Qui vengono negoziati tutte le tipologie di titoli di stato.
- IDEM: Sta per “Italian Derivatives Market“. In questa stanza si offrono servizi di negoziazione di strumenti derivati su indici azionari e su singole azioni. (I derivati sono strumenti finanziari complessi, non per principianti!).
- ETFPlus: In quest’ultima stanza troverai investitori interessati agli strumenti finanziari che replicano l’andamento di mercato (ETF, ETN, ETC e altre sigle che non ci interessano 😂).
“Ma senza entrare e varcare la soglia dell’appartamento come posso conoscere come sta andando in generale il mercato?”
Bella domanda, continua la lettura per scoprirlo!
Guardare il quadro generale
Come fai quando vuoi sapere come stai andando a scuola o all’Università?
Esatto, fai la media. In Borsa il concetto è lo stesso, un po’ più rigoroso.
L’espressione corretta è “indice di borsa”.
Abbiamo parlato degli indici economici già in questo blog-post 🤩.
Come dicevamo questi numeri vengono usati per avere una visione generalizzata sull’andamento di un determinato mercato o settore e anche per avere un termine di confronto per valutare l’andamento di un nostro investimento.
Gli indici possono rappresentare i mercati (azionario, obbligazionario, materie prime), i Paesi (Globali, emergenti, Usa, Europa), Settori (tech, auto), specifici (azioni value, small, ecc…).
Ma possono anche essere combinati tra loro. Ad esempio ottenere un indice che rappresenta l’andamento del settore tech in Italia.
Ti segnalo in breve quelli da conoscere per avere un quadro completo dell’argomento:
- FTSEMIB: (Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa) Rappresenta l’andamento delle 40 società italiane a più larga capitalizzazione. Attenzione! Non è un indicatore di tutto il mercato, ma delle sole 40 aziende italiane più “grandi”.
Per le più piccole esistono infatti anche gli indici FTSE MID CAP e SMALL CAP - S&P 500: (Standard & Poor’s 500). Forse lo hai già sentito nominare. Comunque sia è un indice che segue la stessa logica del precedente. Replica l’andamento delle maggiori 50 aziende statunitensi.
Altri indici del mercato degli USA sono il Dow Jones Industrial che ci regala uno sguardo alle società industriali e il Nasdaq che rappresenta il settore tech americano (Facebook, Netflix…).
Ma in pratica?
Non so se ti è mai capitato di vedere un film non recente dove ci sono scene di Wall Street. Sono tutti in piedi a sventolare fogli al vento e urlare come pazzi in quella che si chiamava “sala di negoziazione” 😂.
Ora non è più così, tutto il compito di urlare e scambiarsi informazioni per far incontrare il venditore e l’acquirente è relegato a reti informatiche complesse.
Basta premere un pulsante per acquistare o vendere quasi ogni strumenti finanziario.
Ok ora starai pensando: “Ma io quel pulsante non l’ho mai visto”.
Quello a cui facevo riferimento si trova nelle piattaforme di trading presenti online.
In alternativa puoi rivolgerti ad una SIM (Società di intermediazione mobiliare) o recarti presso uno sportello bancario e affidarti ad un consulente.
Investire non è facile e non è un gioco.
Ti consiglio di leggere qui prima di farlo.
Bene! Abbiamo scoperto la Borsa partendo dalla sua storia, fino a come funziona in pratica al giorno d’oggi. Questo era il percorso dalla A alla Z riguardo alla #BorsaValori, spero ti sia stato utile.
Di cosa vorresti parlare qui nella Community?
Scrivi un commento qui sotto!
Alla prossima! 👋